Assemblea legislativa

Promuovere un corretto stile di vita, il benessere delle persone e prevenire patologie cardiache o respiratorie è il senso della legge sulla prevenzione che mi vede primo firmatario e relatore Giuseppe Boschini. I consiglieri regionali, insieme a tanti altri colleghi del Pd, hanno approvato in Regione Emilia-Romagna la prima legge organica a livello nazionale in materia di promozione della salute.

Una legge approvata all’unanimità, da una maggioranza addirittura “tripartisan”, che ha unito centrosinistra, centrodestra e 5 stelle già dalle sedute in commissione sia sugli emendamenti che sull’articolato. La Legge di fatto istituisce per la Regione Emilia-Romagna un “Sistema regionale per la promozione della salute e la prevenzione”, una sorta di innovativo “welfare della prevenzione” cui sono chiamati a contribuire i soggetti più diversi, pubblici e privati, dagli enti locali, all’associazionismo, al mondo della scuola, del lavoro, dello sport, del tempo libero, creando una “Rete regionale” da impegnare nella promozione di progetti di prevenzione per le comunità locali. L’associazionismo infatti avrà un ruolo di preminente importanza proprio per fare prevenzione primaria e comunicare i corretti stili di vita.

La legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2019 e per essere pienamente operativa richiederà solo pochi atti attutivi da parte della amministrazione. Vari articoli della legge sono dedicati alla valorizzazione del ruolo di diversi ambienti ai fini della prevenzione: non solo quello medico sanitario, ma quello scolastico, del lavoro o dello sport.

L’attuazione della legge passa attraverso i territori, in particolare grazie ai distretti sociosanitari che tramite accordi con i comuni e i soggetti pubblici e privati potranno promuovere progetti per la salute dei cittadini del loro territorio. Ad esempio, dalla diffusione dei defibrillatori alle tecniche di primo soccorso. Per l’attuazione di queste politiche, anche attraverso contributi ai mondi e alle associazioni coinvolte per l’attuazione dei progetti, la legge prevede lo stanziamento annuale di 3,5 milioni di euro, aggiuntivi rispetto alle risorse già impegnate dalla Regione per le politiche di prevenzione.

E' una soddisfazione essere arrivati all'approvazione di questa legge con il sostegno ed il contributo di tutti, sia per il merito, perché si tratta di un provvedimento innovativo, aperto ed inclusivo sia per il metodo: siamo partiti dall'ascolto dei territori, dai loro bisogni e criticità e siamo arrivati ad una costruzione corale e partecipata della legge, che potrà così servire tutta la comunità regionale. Ed il voto favorevole di tutte le forze politiche è la testimonianza di questo lavoro corale e congiunto.

Qui trovate il mio intervento in Aula

Da questo link è possibile scaricare la legge e tutti i materiali utili: http://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/oggett...

Con le modifiche approvate dall’Assemblea legislativa, in base ai requisiti di accesso, che diventano gli stessi rispetto al Rei (il provvedimento nazionale), la misura regionale andrà ad integrare il contributo economico alle famiglie previsto dallo Stato con una somma fissa, ancora da definire, erogabile per 18 mesi e rinnovabile per altri 12. 

La proposta del Pd e Sinistra italiana è passata con il favorevole del Movimento 5 Stelle, mentre hanno votato contro Lega e gli altri consiglieri di centrodestra.

Come in precedenza, l’accesso al Res è subordinato alla partecipazione ad un progetto di inserimento sociale e lavorativo concordato e sottoscritto dai beneficiari, con l’obiettivo di superare povertà o rischio di marginalità.
Con il nuovo provvedimento, agganciato alla misura nazionale del Reddito di inclusione, viene dunque superato il regolamento per l’accesso al Res adottato dalla Regione nel 2017.

Non cambia la collaborazione tra i Servizi sociali comunali e i Centri per l’impiego, il ruolo dei Comuni e dell’Inps, l’erogazione del contributo tramite carta prepagata delle Poste italiane e le modalità per accedere al Rei e al Res, basterà infatti fare un’unica domanda, da presentare ai Servizi sociali dei Comuni la cui ammissibilità verrà successivamente valutata dall’ Inps.

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Approvato in Assemblea legislativa il Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri in modifica delle leggi regionali: 14/99, che si occupa di programmazione commerciale, e 41/97, che si occupa di sostegno al commercio. 

Lo scopo del Progetto di Legge è quello rilanciare il sostegno agli esercizi polifunzionali, prevedendo: 

- una identificazione più puntuale delle caratteristiche degli esercizi e della loro collocazione, che favorisca gli esercizi che, in zone disagiate, accanto all’attività commerciale svolgono anche un servizio di utilità pubblica, specialmente se in convenzione. 

- l’azione sinergica di regione e comuni nell’individuazione dei criteri, delle aree e dei sostegni possibili; 

- l’individuazione delle azioni finanziabili, esclusive per i polifunzionali, che spaziano dall’acquisto/ristrutturazione di locali, attrezzature e merci, all’innovazione tecnologica, alla realizzazione di punti informativi e sportelli per la cittadinanza. 

- la messa in circuito di tutte le possibili forme di sostegno (contributi, esenzioni, uso gratuito di locali) entro la soglia del “de minimis”. Di rilievo la previsione, in analogia con le farmacie rurali, di un contributo unatantum per garantire all’attività la soglia di sopravvivenza e dunque la sua durata nel tempo.  

- la previsione della restituzione di ogni agevolazione in caso di chiusura o trasferimento dell’attività non concordata col comune