Trasporti intermodali. Bici gratis sui treni e connessioni fra stazioni e percorsi ciclabili

“Verificare la possibilità di rendere gratuito il trasporto bici su treno, anche attraverso azioni sperimentali destinate in particolare ai pendolari e ai ciclisti urbani”, “incoraggiare le amministrazioni comunali affinché dentro i Piani urbani di mobilità sostenibile sia prevista la realizzazione di un’adeguata connessione fra le stazioni e i percorsi ciclabili” e, infine, “intensificare tutte le azioni di comunicazione e informazione, così da dare la massima diffusione alle buone pratiche di incentivazione della mobilità sostenibile”: sono queste le principali richieste alla Giunta contenuta in una risoluzione del Gruppo Pd, prima firmataria Lia Montalti, approvata dalla commissione Territorio, ambiente, mobilità presieduta da Manuela Rontini.

“Con il protocollo sottoscritto da questo ente con le associazioni di ciclisti abbiamo messo in campo una strategia fino al 2020, con l’obiettivo di raggiungere il 15% di cittadini che utilizzano le due ruote come mezzo di trasporto rispetto all’attuale 10%. Ci siamo allora chiesti quali fossero i mezzi e gli strumenti più adatti per agevolare questa scelta quotidiana, e tra i primi abbiamo pensato a rendere gratuito il trasporto della bici sui treni e anche un ragionamento sui collegamenti tra stazioni e piste ciclabili”.

Dopo l’intervento dei tecnici dell’assessorato competente, che avevano anticipato la loro posizione secondo cui “non riteniamo fondamentale un approccio gratuito generalizzato, sia per il sottoutilizzo attuale dello strumento - nel 2015 sono stati infatti emessi 20.000 biglietti per il trasporto bici nonostante due treni su tre abbiano questa possibilità, per una stima quindi di 300 viaggi a fronte di 3000 possibili - sia perché le bici limitano i posti dei passeggeri e allungano i tempi nelle stazioni”, il Gruppo PD ha specicato che ritiene si debba andare verso un maggiore utilizzo dell’intermodalità e proprio per questo stiamo chiedendo all’assessorato di verificare e sperimentare soluzioni, se poi non porteranno ad esiti allora ci faremo delle domande: sappiamo che ora l’esigenza è di pochi, ma lo spirito della risoluzione è proprio quella di creare questa esigenza anche per ragioni di sostenibilità ambientale”.